Gavino Ledda rinasce per la terza volta e forse non solo metaforicamente. Presentato nel 2008 alla Fiera Internazionale del libro di Torino, il cofanetto riunisce insieme, per la prima volta, i tre lavori fondamentali della sua ormai trentennale fatica letteraria e inaugura una collana che vedrà, nei prossimi anni, la pubblicazione di altre sue opere inedite. A questi tre fondamentali si aggiungono: Recanto, La suonata dei bruchi e l´inedito Ioistillìo patente. Con il suo linguaggio incisivo Ledda presta la voce a milioni di uomini che vivono la stessa corsa verso l´auto-espressione, schiude nuovi universi percettivi e comunicativi, raggiungendo elevati livelli espressivi per farsi ossigeno del cervello. Sollecitando il lettore-ascoltatore ad accantonare atteggiamenti statici e prefissati, apre, appunto, una emancipazione.
Gavino Ledda
Gavino Ledda è nato nel 1938 a Siligo, in provincia di Sassari. Strappato alla scuola a soli sei anni per lavorare all’ovile di famiglia, riuscì a riavvicinarsi agli studi solo nel 1956.
Quel percorso lo portò, in seguito, a diventare assistente di Glottologia e Linguistica prima a Roma, poi a Cagliari e infine a Sassari.
Padre padrone fu il suo primo successo (diventato anche film per la regia dei fratelli Taviani), dove egli raccontò gli anni della giovinezza.
Nel 2005 la zona di Baddhevrùstana, dove è ambientato Padre padrone, è stata vincolata dalla Regione Sarda come area destinata a Parco Letterario.
Nel 2006 Ledda è stato incaricato dal presidente della Regione Sardegna di occuparsi delle problematiche inerenti la lingua e la cultura sarda e ha vinto il XXXI Premio Nonino, riservato alle persone che più si sono prodigate a difesa della natura.