"... è così, di voce in voce, che sopravvive la memoria del mondo"
Lilli Gruber
L´autrice ci propone un´inedita scrittura che attesta l´esistenza di un universo femminile occultato o poco esplorato e fa emergere un interessante quadro etnoantropologico della Sardegna del XIX e del XX secolo. Come fotogrammi in bianco e nero, le vicende narrate scandiscono lo scorrere del tempo, ripercorrono una storia, la Storia del villaggio minerario e della Miniera più grande d´Europa. Le biografie – tutte al femminile – formano, così, un tessuto narrativo fatto di trame, intrecciate tra loro straordinariamente. Di questo prezioso tessuto fanno parte le donne arrivate in miniera a seguito dei mariti, o coloro che vi lavoravano: sono mogli o figlie, di tecnici, di impiegati, di medici, di direttori, ma sono anche cernitrici, insegnanti, levatrici. Le voci di donne, ´trascritte´ dall´autrice con estrema delicatezza, ci trasportano in un tempo e in un luogo in cui la fatica e il dolore, la fame e la miseria, vivevano fianco a fianco alla gioia, alla spensieratezza, alla musica, all´arte e anche all´ingegno e all´operosità degli uomini e delle donne che hanno fatto di Montevecchio una grande Miniera. Sebbene per alcuni talvolta fosse ´troppo stretto´, il villaggio minerario di Montevecchio è rimasto, per sempre, nel cuore di tutti coloro che l´hanno amato.
Iride Peis Concas
Iride Peis è nata a Guspini nel 1940. È sposata, ha cinque figli, ha esercitato la professione di insegnante elementare per 35 anni. Ha vissuto ed insegnato per tanto tempo a Montevecchio, maturando conoscenze sul duro lavoro del sottosuolo e amando profondamente la sua gente. Il suo impegno costante viene messo al servizio della tutela e della valorizzazione del mondo minerario.
È autrice di numerosi libri, e ha collaborato alla realizzazione di diversi film e documentari.