Nel marzo del 1974, al piede orientale di Mont’e Prama, nella Sardegna costiera centro occidentale, il contadino Sisinnio Poddi scoprì numerosi frammenti di sculture in calcare rappresentanti figure umane di taglia superiore al naturale e modelli di nuraghi, le torri megalitiche dell’età del Bronzo. L’eccezionalità della scoperta per la Sardegna ed il Mediterraneo consiste nella maggiore antichità di tali sculture rispetto a quelle fenicie, greche, etrusche, italiche, celtiche ed iberiche, in quanto le statue di Mont’e Prama si attribuiscono alla cultura nuragica
del IX-VIII secolo a.C.
Raimondo Zucca
Raimondo Zucca. Archeologo e Professore ordinario di Storia e Archeologia del Mediterraneo antico dal 2002 all’Università di Sassari, è stato Ispettore archeologo presso la Soprintendenza Archeologica di Cagliari, Ricercatore universitario di Epigrafia greca e romana presso l’Ateneo di Roma - Tor Vergata, Professore associato di Antichità romane nell’Università di Sassari, Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Sassari nella sede di Oristano, Coordinatore del Dottorato di Archeologia, Storia e Scienze dell’Uomo della stessa Università.
È Direttore del Museo “Antiquarium Arborense” di Oristano dal 1992 e Direttore del Museo di Othoca (Santa Giusta) dal 1984.
Ha effettuato ricerche e scavi archeologici in Italia, Spagna, Grecia, Francia, Turchia, Marocco e Tunisia. Attualmente condirige lo scavo archeologico di Neapolis, Nabeul (Tunisia) e di Mont’e Prama a Cabras.