Dopo un secolo si va perdendo la memoria di coloro che caddero nella Grande Guerra.
Spesso si è potuto ricostruire, con le memorie delle famiglie e i documenti, la vita “da civile” dei singoli caduti. Poco o nulla si è mai saputo invece degli ultimi giorni di vita “da militare” di ciascuno, dell’ambiente nel quale visse e morì, dei luoghi dove cadde e fu sepolto.
Questa ricerca, condotta sulla base delle fonti d’archivio, intende ricostruire quel piccolo mondo dei caduti di Osilo che diventano così parte viva della nostra memoria.
Perché solo con l’oblio qualcuno può dirsi veramente morto.
Giovanni Offeddu
Giovanni Offeddu, laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, già dirigente della Rai, sardo emigrato da più di mezzo secolo che ha mantenuto sempre stretti contatti con l’isola.
Prima fra le sue passioni (il jazz, la pittura, la filatelia) è la Storia e in particolare la storia della prima guerra mondiale; vanta su questa una preparazione maturata sul campo – oltre che sullo studio dei testi – fin da quando, in lontani tempi non sospetti, batteva in solitario e spesso al di fuori dei percorsi turistici le aree montane dove il fronte della Grande Guerra, stabile per 30 mesi, lasciò cospicue memorie.