Sono trascorsi cent’anni da quel maggio del 1919 in cui Angelo Maria Soddu terminava la stesura della sua opera, Su Calendariu Sardu. Omaggiu a sa Brigata Sassari. Un poema col quale egli ci raccontava la sua testimonianza di fante che partecipò a diversi eventi nel corso di battaglie come quelle che si svolsero sul monte Vodice, alla Bainsizza, a monte San Gabriele, a Col del Rosso e all’epica resistenza che la Brigata Sassari visse al Piave. Il libro contiene anche una curiosità: al racconto dei duri anni di guerra Angelo volle aggiungere la sua esperienza vissuta prima dell’evento bellico in America centrale, dove operò per la costruzione del canale di Panama. Dopo aver partecipato alle battaglie ed assistito ai conseguenti orrori della guerra e sulla scorta dei tanti sacrifici sostenuti, Angelo ci trasmetteva i suoi auspici morali ed etici, che ancora mantengono la loro attualità. Questa nuova versione dell’opera è stata arricchita dalla presenza di alcune fotografie della sua famiglia dell’epoca e della sua documentazione personale. Un altro elemento caratterizza la nuova edizione: alla formula originaria scritta in limba (sardo-logudorese) viene affiancato il testo in italiano.
Anghelu Maria Soddu
Angelo Maria Soddu, di Chiaramonti, classe 1879, di professione contadino, di animo gentile, è stato richiamato alle armi a conflitto iniziato, quando aveva oltre 36 anni, e ha vissuto questa esperienza come uno dei tanti fanti. Sotto quella prospettiva ha descritto le operazioni belliche, cercando di raccontare la guerra nella sua interezza, non nascondendone gli orrori, ma neanche tralasciando il valore di chi l’ha combattuta, esaltando nella sua poesia alcune virtù caratteristiche della società isolana (come onore, orgoglio e coraggio), e dedicando il giusto spazio al ricordo dei caduti. Angelo Maria non può sottrarsi dal richiamo della poesia e, con il Calendariu Sardu edito nel 1923, subito dopo la guerra, sente la necessità di farsi “cantore” delle gesta in armi di questo popolo. Il poema propone al lettore alcune considerazioni di carattere religioso, morale e culturale e somministrando massime sparse e regole di vita, dettate prevalentemente dalla saggezza contadina più che da approfondite conoscenze accademiche.