Questa Breve storia d’Italia è la continuazione logica della Breve storia di Sardegna, entrambe effetto esemplare della “Dottrina della Statualità”: un metodo di “lettura” della storia (soprattutto della storia patria, elaborato da Casula, che rivisita i fatti (res gestae) e l’interpretazione dei fatti del passato (historia rerum gestarum) riferendoli non ad una parte della geografia fisica (isola, penisola, continente) com’è d’uso corrente, ma ad uno Stato sia – o non sia – con diversi titoli e nomi (Regno di Sardegna, Regno di Spagna, Repubblica Francese, Granducato di Lussemburgo, Principato di Monaco, ecc.), senza mai abbandonarlo nel racconto storico, dalla nascita alla morte (se morto) o all’oggi (se vigente). Il risultato, a volte, è sconvolgente, come nel “caso Italia” che denuncia l’equivoco – ormai radicato – che nella storia il nome Italia si riferisca alla Penisola e non allo Stato. La letteratura patriottica nostrana, oltre ad una acculturazione scolastica d’obbligo, e all’uso dei mezzi di diffusione di massa, presenta decine e decine di volumi, grandi e piccoli, analitici e sintetici, divulgativi e scientifici che hanno il contenuto e il titolo ingannevole di Storia d’Italia, benché tutti siano, in realtà, Storia dell’Italia, cioè della Penisola italiana, dagli Etruschi ai Romani ai Bizantini ai Longobardi ai Normanni, ecc., ecc., fino ai Piemontesi, e non Storia evolutiva dell’intero ed uniforme Stato oggi detto italiano, istituito in Sardegna nel lontano 1324 e che giunge fino a noi – con una storia interna bella o brutta che sia – col nome di Repubblica Italiana.
Francesco Cesare Casula
Francesco Cesare Casùla è nato a Livorno da genitori sardi. Ha frequentato le Scuole elementari e medie nella sua città natale, e il Ginnasio-Liceo ´De Castro´ a Oristano dopo essersi trasferito in Sardegna. Si è laureato in Lettere a Cagliari nel 1959, ed ha subito intrapreso la carriera universitaria sempre nello stesso Ateneo. Nel 1969 ha conseguito la libera docenza in Paleografia e Diplomatica e, nel 1976, l´ordinariato nella materia. Nel 1980 è passato alla Storia Medievale che ha insegnato fino al 2008. Oltre a svolgere l´attività accademica, è stato a lungo membro del Consiglio Direttivo della Società degli Storici Italiani e della Commissione permanente per i Congressi di Storia della Corona d´Aragona. Dal 1980, per ventotto anni, ha ricoperto l´incarico di direttore dell´Istituto sui rapporti italo-iberici e dell´Istituto di Storia dell´Europa mediterranea del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con sede in Cagliari e sezioni a Genova, Torino e Milano. Dal 1985 al 1992 è stato consigliere culturale del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Dal 2001 al 2006 è stato componente la Segreteria tecnica per la Programmazione della Ricerca presso il Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) retto dal ministro Letizia Moratti.