La presente opera contiene la interpretazione e la traduzioni di 13 dei più lunghi e importanti testi della lingua etrusca e precisamente di questi: 1. Liber linteus della Mummia di Zagabria; 2. Tabula Capuana; 3. Tabula Cortonensis; 4. Cippus di Perugia; 5. Lamine auree di Pirgi; 6. Fegato di Piacenza; 7. Elogio funebre di Laris Pulenas; 8. Defixio di Monte Pitti; 9. Scritta di San Manno di Perugia; 10. Scritta dell´Arringatore; 11. Scritta sepolcrale dei Claudii; 12. Iscrizione del Guerriero; 13. Lamina di Magliano. L´Autore è il linguista che ha dedicato alla lingua etrusca più tempo (oltre 30 anni) e più scritti (12 libri e un centinaio di articoli in riviste specializzate) rispetto a qualsiasi altro etruscologo, avendo coinvolto nella sua ricerca e nella sua sua analisi l´elevato numero di circa 1.000 appellativi, 2.500 antroponimi e 1.600 testi etruschi. Egli ha la ferma convinzione che si debba finalmente porre termine al pregiudizio corrente, secondo cui la lingua etrusca sarebbe tutta un mistero, il quale attenderebbe ancora il geniale scopritore della ´chiave della sua decifrazione´. Egli è convinto di potere, anche in questa sua nuova opera, dare la prova del fatto che «la lingua etrusca non è un mistero!»
Massimo Pittau
Professore ordinario nella Facoltà di Lettere e già Preside di quella di Magistero dell’Università di Sassari, è nato a Nùoro. Si è laureato in Lettere a Torino si è dopo iscritto all’Università di Cagliari, dove si è laureato in Filosofia.
Nel 1959 ha conseguito la libera docenza e nel 1971 la cattedra in Linguistica Sarda nell’Università di Sassari.
Ha conosciuto personalmente il linguista Max Leopold Wagner, Maestro della
Linguistica Sarda, col quale è stato in rapporto epistolare nell’intero decennio
precedente alla morte di lui.
È autore di oltre 40 libri e di più di 300 studi relativi a questioni di linguistica, filologia, filosofia del linguaggio.