Nella seconda metà del XX secolo, nel panorama scientifico si intensifica l’attenzione verso la salvaguardia della biodiversità, soprattutto delle antiche varietà agricole.
Negli anni Settanta, in Italia si costituisce un gruppo di lavoro nel quale confluiscono esperti di biodiversità frutticola che curano l’organizzazione di convegni e pubblicazioni significative, tra cui diversi studi sulle varietà antiche di Sardegna e approfondimenti sulle cultivar locali di susino.
Questo libro dedicato al melo esamina la sua presenza nella mitologia greca e romana e sottolinea l’importanza della biodiversità frutticola, analizzandone le varietà autoctone e i loro tratti distintivi. Vengono studiati anche gli elementi nutrizionali e i processi bio-fisiologici che influenzano la coltivazione, e si offre una dettagliata illustrazione delle varietà di melo sarde in schede fotografiche di agile consultazione da parte degli appassionati.
Mario Agabbio
Mario Agabbio, ex professore all’Università di Sassari, ha diretto l’Istituto per l’Arboricoltura Mediterranea e ha ricoperto importanti ruoli nell’ateneo sassarese. La sua ricerca, durata oltre quarant’anni, si è focalizzata sulla biofisica delle piante e sulla biodiversità agricola, contribuendo alla salvaguardia del patrimonio autoctono, soprattutto in Sardegna. Ha pubblicato oltre duecento lavori, inclusi volumi sulla biodiversità, e organizzato seminari su agro-biodiversità e sfide ambientali.
Guy D'Hallewin
Guy D’hallewin, ricercatore del CNR, è impegnato nel recupero della biodiversità frutticola della Sardegna, specialmente delle pomacee. Ha avviato collaborazioni internazionali grazie ai suoi studi in California. Dal 2001, con l’ISPA-CNR, ha approfondito le proprietà nutraceutiche della biodiversità sarda. Ha organizzato la mostra pomologica della Sardegna all’EXPO 2015 ed è responsabile della sezione Sassari-Oristano dell’ISPACNR.
È coautore di volumi sull’agro-biodiversità sarda e dirige progetti internazionali sulla sostenibilità delle filiere agro-alimentari.