La Sardegna veste la moda

Un titolo, quasi un provocatorio gioco di parole.
Protagonista è la moda con le sue implicazioni stilistiche e le sovrapposizioni di segni: ci si avvale di elementi presi dal costume popolare sardo come simbolo di memoria collettiva da abbinare a gli scenari vestimentari di oggi.
L´obiettivo della mostra, a cura di Bonizza Giordani Aragno e organizzata dalla Sezione Eventi di Carlo Delfino editore,
ospitata a Firenze alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti, tenta di superare l´approccio folkloristico del costume tradizionale sardo, per metterne in luce la fitta trama di rimandi e di citazioni con il linguaggio della moda contemporanea.
Nell´originale allestimento, che ignora l´ordine cronologico, per privilegiare l´accostamento fra tipologie di capi di epoche diverse, trovano spazio i costumi provenienti dal Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, affiancati dalle opere di celebri stilisti originari della Sardegna e di altri creatori che di volta in volta hanno tratto ispirazione dalle forme del costume popolare.
In mostra abiti appartenuti ad alcune nobildonne sarde, provenienti dalla Fondazione Guiso di Orosei, realizzate in
famosi atelier come quello delle sorelle Callot, di Beer e di Christian Lacroix, e abiti firmati Ventura, Christian Dior, Sorelle Fontana, Emilio Schubert ecc. provenienti da collezioni private di Cagliari.
Contaminazioni di sapore etnico nel linguaggio di stilisti di area mediterranee da Cristobal Balenciaga, Romeo Gigli, Callaghan, Maurizio Galante fino ad Anversa con Martin Margiela, per giungere in estremo Oriente con Myake, Comme
des Garçonne
e Junya Watanabe.
La Sardegna nel panorama della moda contemporanea è presente con Antonio Marras, anche direttore creativo di Kenzo, in un viaggio nel tempo e il suo mondo proteso verso lo sconfinamento; con Angelo Figus, che nella sua ricerca si indirizza a forme pure ed essenziali con uno scrupoloso lavoro di sottrazione e Silvio Bettarelli, ultimo vincitore del
concorso per giovani talenti ´Who´s on next´, nella sezione accessori.
Il rapporto tra la Sardegna e la moda deve molto al lavoro di Luciano Bonino, stilista che sin dagli anni ´60 si è posto come originale sostenitore a favore di uno stretto connubio tra moda e costume.
Per gli anni cinquanta Umba, tessuti e capi custoditi nell´archivio storico di ISOLA accompagnati da disegni di Eugenio Tavolara.
A completare iconografi camente il percorso la presenza delle incisioni di Guido Colucci, che agli inizi del Novecento ha scrupolosamente documentato le tipologie dei costumi presenti in mostra. Una sorta di ponte ideale tra la Sardegna arcaica e il modernismo, che troviamo nei disegni di Nino Siglienti, per gli scialli, e nelle illustrazioni di moda di Edina Altara per noti periodici.
Per finire un´artista, Maria Lai, con ´pezzi cuciti´ dedicati ad Antonio Marras.
Concludono il singolare viaggio tra le forme della moda e il costume sardo una serie di video, tra cui quello proveniente dall´Istituto Luce relativo alle sfilate storiche tenute nel 1956 e quelli delle collezioni degli stilisti di ´la Sardegna veste la moda´.

Documento allegato

 la_sardegna_veste_la_moda.pdf
Dimensione file: 6136 Kb